La velocità con cui riusciremo ad evolvere determinerà il vantaggio competitivo che avremo. O lo svantaggio.
Sì, questa immagine è vecchia quanto il web stesso. Eppure, quanto è attuale.
Nelle aziende, quante volte abbiamo sentito dire…
- Abbiamo sempre fatto così e guarda dove siamo arrivati”;
- “Sì, miglioriamo”… poi si torna all’Excel, si resta al post-it.
Non sono banalità, sono la radice del lavoro. Vero, la maturità di un’azienda dipende dall’esperienza e dai traguardi raggiunti dalle persone che con il loro sforzo, impegno e volontà, hanno permesso di ottenere determinati obiettivi.
L’evoluzione come aspetto necessario della vita di un’azienda
Evolvere non significa depotenziare o sminuire il valore di quanto già fatto.
Modificare le proprie abitudini, i metodi, non è semplice. Si potrebbe sbagliare, sicuramente serve tempo, che non c’è mai. C’è sempre poi il timore di non riuscire in un qualcosa di nuovo, ancorandosi al consolidato, alla propria zona di confort, anche se non sempre lo è. Anche quando certe situazioni rendono difficile la quotidianità, è sempre difficile decidere di cambiare. Ma è necessario evolvere. Non è uno slogan, accessorio, un vizio. Evolvere è fisiologico. La velocità con cui lo faremo, determina il vantaggio competitivo che avremo. O lo svantaggio.
Continuando per semplici (mai banali) principi, perché è necessario evolvere.
- Efficienza dei processi lavorativi, ottenendo in meno tempo risultati sempre migliori.
- Qualità del lavoro, della collaborazione, del clima aziendale, dell’immagine percepita esternamente.
- Estensione di Servizi/Prodotti per aumentare i Clienti o il fatturato pro-capite.
Bene, ci siamo decisi ad affrontare questa fase, di gestirla, non di subirla. Quali sono gli elementi da considerare? Sicuramente il costo.
Il web ci ha viziato, facendoci percepire che la tecnologia può essere gratuita, oppure che bastano piccoli accorgimenti, poco costosi, per stare tranquilli.
La realtà è che anche una nuvola brucia e nulla è senza costo.
Tutti dicono di fare back-up, allora abbiamo acquistato il Servizio dedicato sulla nuvola, nel Cloud. Ma abbiamo valutato bene il Servizio? Il Provider? RTO e RPO? Di SLA?
Oppure stiamo delegando il nostro core business a pochi euro di un servizio extra acquistato e non presidiato?
Perché anche una nuvola brucia, anche un Cloud si ferma e spesso i livelli di servizio (Service Level Agreement) nemmeno vengono controllati, e per il provider, a parte un discorso di immagine, non diventa nemmeno un problema economico o di penali. In quelle situazioni quindi, saremo costretti a fermarci.
Lo stesso vale per gli strumenti che utilizziamo, spesso gratuiti. Ma i dati, di chi sono? Dove stanno, come li utilizzano?
Spesso può essere ininfluente rispetto all’efficacia dell’utilizzo delle relative funzionalità. Ma lascereste davvero la cosa al caso?
Quando accettiamo i termini di utilizzo di una soluzione, stiamo delegando altri ad accedere alla nostra operatività e ad avere un ruolo specifico nella nostra attività.
Altro elemento importante è con chi affrontare questa fase. “Mio cugino” o lo smanettone costano poco, o nulla.
Ma anche in questo caso, qual è il costo?
Quanto posso fare affidamento sulle relative competenze ed esperienze? Del supporto reattivo e proattivo?
Dove sono quando ho davvero bisogno?
Come per gli strumenti, lo stesso vale per la consulenza: il valore ha un costo.
Per farlo occorre quindi impostare una fase di analisi costante della propria attività, dei propri processi lavorativi, possibilmente affiancati da persone esperte, consulenti dedicati.
Questi non porteranno rivoluzione o cure miracolose, spesso le idee migliori nascono proprio dalle persone interne, che, fermandosi a ragionare e ad analizzare dati e contesto, riescono con una giusta guida (coaching) ad identificare le azioni correttive migliori.
Il buon Vilfredo Pareto ci insegna che ci sono un set ristretto di azioni (20%) che ci permettono di ottenere i maggiori risultati (80%). Chi meglio delle persone quotidianamente coinvolte nei processi lavorativi può cogliere criticità e possibilità di miglioramento?
Il consulente potrà poi aiutare in metodo e tecnologia disponibile, grazie alla propria esperienza, competenza, maturata in anni e su diversi fronti.
L’ultimo elemento cruciale è il primo passo.
Innescare il cambiamento, impostarlo come una fase periodica del nostro lavoro.
Aspettare ha un costo. Innovare ha un costo. Non farlo molto di più.
Andrea Chiericati – Innovation Manager – Elaboro.io