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Il Consulente può essere un amico?

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Il Consulente può essere un amico?

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Avere una persona che Ti aiuta a risolvere diversi dei Tuoi problemi lavorativi è’ sicuramente un fattore positivo,

ma quando il rapporto esce dal normale e diventa qualcosa di più intenso, può essere percepito ancora con maggior positività?

In altre parole, davvero un Consulente, che magari vedi 4/5 giorni l’anno, può entrare nella cerchia delle amicizie?

Chiaramente, generalizzare è sempre complicato, direi che dobbiamo fare alcuni “distinguo”:

  • a) innanzitutto, dipende dal tipo di consulenza svolta e quanto l’imprenditore si sia “aperto” nei suoi confronti, magari confidando cose che neppure la moglie sa;
  • b) se sia una consulenza destinata a durare nel tempo (es. assistenza su sistemi di gestione);
  • c) non per ultimo, dipende dagli obiettivi del “padrone di casa”, che potrebbe cercare di instaurare un rapporto confidenziale, tanto per poter poi chiedere uno sconto più facilmente.

Probabilmente, avremmo altre decine di fattori, ma fermiamoci ad analizzare questi tre:

  • a) grado di apertura: se io consulente sono riuscito a conquistare una notevole fiducia, tanto che la consulenza a volte diventa una “confessione”, magari anche solo sugli hobby che ha, penso di aver raggiunto un ottimo livello di fiducia e, quindi, di aver penetrato quella “cortina” che divide le due persone ai primi approcci;
  • b) consulenza duratura: competenza e simpatia qui vanno di pari passo: se sei solo bravo, dopo un po’ sei anche monotono e magari diventi pure antipatico, parimenti il “comico” ha breve durata, se oltre alle battute di spirito non propone anche soluzioni interessanti e vantaggi concreti per l’imprenditore;
  • c) l’imprenditore che voglia cercare di risparmiare lo troveremo sempre, basta saperlo gestire e fargli capire che le nostre competenze sono frutto di anni di studio e di esperienza e, quindi, come tali, vanno adeguatamente riconosciute.

Pertanto, è giusto trovare per ogni situazione il giusto compromesso e sapersi adattare al contesto in cui ci si trova.

Questo significa doversi atteggiare né a professoroni, né a pagliacci, ma a professionisti preparati e anche simpatici.

L’amicizia può essere un’arma a doppio taglio: consentirci magari diverse opportunità di ampliare il business, ma anche finire per essere un po’ dipendenti dall’imprenditore e perdonargli, a volte, errori che non dovremmo.

Il Consulente resta un professionista, almeno sul luogo di lavoro: ciò non toglie che si possa creare un bel rapporto e, perché no, trovarsi un giorno su un campo da golf o in piscina: lì possiamo disfarci, anche se non completamente, dell’abito “indossato” in azienda per essere anche un po’ più noi stessi, cercando se possibile di far conoscere i lati positivi “nascosti” che non abbiamo avuto occasione di mostrare durante lo svolgimento del nostro lavoro.

Marco D’Elia