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Quanto “vale” un sistema gestionale?

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Quanto “vale” un sistema gestionale?

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Tanto, perché la prima innovazione tecnologica passa dalla possibilità di prendere le decisioni migliori grazie al controllo dei dati.

Molti piccoli imprenditori dopo anni passati su fogli excel o fatture cartacee, dal 2019 sono stati costretti a improvvisarsi innovatori digitali dotandosi di software gestionali per la gestione delle fatture elettroniche o l’invio dei corrispettivi elettronici (registratori di cassa) richiesti dall’Agenzia delle Entrate.

Lo strumento informatico il più delle volte è considerato solo un costo aggiuntivo, un’attività ulteriore da svolgere che “toglie tempo” al personale per le attività produttive e a maggior valore aggiunto.

Ma quanto “vale” un sistema gestionale? Vale il controllo dell’azienda

Un sistema gestionale è il cervello del sistema organizzativo e informativo aziendale. È lo strumento che permette all’imprenditore di prendere decisioni, analizzare le vendite, capire l’andamento del mercato, valutare i costi di periodo.

“Tanto lo sappiamo quanto vendiamo e quanto ci costa produrre”. È il tipico approccio dell’imprenditore medio, che conosce perfettamente a mente ogni voce di costo e di spesa, conosce addirittura anche gli importi di ogni fattura emessa e dello stato dello scadenziario di clienti e fornitori. Ma l’azienda?

Mente, e mente a se stesso. Spesso non è in grado di fare un raffronto tra un mese e l’altro, non è in grado di fare un paragone tra un anno e l’altro se non “quest’anno è andato meglio”. Poiché gestire tutto in maniera non organizzata è solo un’informazione, non un dato.

Succede che il compito spetta al Commercialista, a fine anno, non mensilmente, senza un controllo di gestione: riceve (addirittura in ritardo ad inizio anno successivo) fatture ricevute ed emesse, la situazione contabile di clienti e fornitori, una valutazione sommaria delle rimanenze di magazzino, e tirando le somme quadra il bilancio per vedere quanto pagare di tasse.

Una visione miope, di breve periodo, non una strategia di lungo periodo.

La prima innovazione tecnologica passa dalla possibilità di controllare i dati aziendali per l’imprenditore e prendere le decisioni migliori.

Ilario Paglione